Consiliul
Județean Cluj
Il poema della vita
1.
Da solo vai e ti metti seduto
sull’unica seggiola rimasta
nella sola stanza con le finestre
aperte verso l’interno.
Dovresti rispondere a un’unica domanda
però esiti
non puoi più avere piena fiducia
nella propria solitudine
da quando ha cominciato sempre più
ad interessarla
altre ed altre solitudini.
2.
Gli alberi del bosco bisbigliano fra loro
cos’è con questo albero scemo
che cammina sempre tra noi
turbandoci l’eternità?
Vorrei spiegarli, però mi accorgo
che mi mancano le foglie necessarie;
e salutarli, però il vento
si è addormentato tra le mie braccia
privandomi dei gesti.
3.
Cerco di chiedere aiuto al ricordo,
scendo sul filo incerto fino a quando
non sento intorno a me gli alberi parlarmi
con parole umane
o gli uomini parlare a vanvera
con l’aiuto delle foglie.
E tento allora di ritornare, traballante…
Infatti, comincio anch’io a mettere radici.
4.
La Signorina cerca ancora il suo viso dimenticato
una volta, tanto tempo fa
in uno specchio antico.
Scopre solo vuoti commossi
da altri vuoti più vaghi e profondi.
Là, il tempo s’affossa nel non tempo
e l’attesa
può avere la voluttà
della perdita dentro se stessa.
5.
Talvolta anche le cose s’addormentano un poco,
dentro il più intimo se stesso.
Anche là è notte e giorno,
mattina e sera –
modeste imitazioni del passare del tempo.
Anche le cose possono essere
vivaci, allegre, stanche, teiste,
e apprendere l’esistenza vivendola
come tutti i mortali.
Le tue cose
morranno prima di te,
altrimenti il desiderio di te
le farebbe infelici.
Anche il tuo corpo, la più intima
cosa che ti appartiene
morrà un po’ prima di te,
tanto per aver tempo a ricoprirlo
con un rincrescimento.
La bambina impara.
6.
La nonna mette nel piccolo cesto di vimini
il gomitolo di lana
soffice e morbida
e la bambina pian piano lavora all’uncinetto…
La nonna mette nel piccolo cesto di vimini
il gomitolo bianco di cotone
e la bimba pian piano lavora all’uncinetto…
Poi la nonna le offre un gomitolo più speciale
fatto del filo della vita,
rude, tagliente, aggrovigliato
e la bimba pian piano lavora all’uncinetto…
7.
Il dio aveva sulle spalle il mantello delle nuvole.
Dalle Grui come in un passato ricordo
venivano enigmatici uccelli di nebbia.
Alzo tra me e ciò che succede
un pensiero come una finestra;
altre ed altre immagini
compaiono dal desiderio
d’essere conosciute.
Adesso il mantello delle piogge s’è spento bluastro
e il dio che lo portava scompare
risucchiato dal suo stesso splendore.
Traduzione di
Ștefan Damian